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A cinquant'anni dalla firma dei Trattati di Roma, l'Unione Europea ha contribuito a creare uno spazio di sicurezza e stabilità, realizzando l'obiettivo primario di pace e sviluppo perseguito dai sei Stati fondatori. Gli Stati membri sono ora ventisette e, attraverso l'allargamento a Est, le istituzioni comunitarie hanno ricomposto le fratture prodotte dalla Guerra fredda. Negli stessi anni in cui si faceva carico dell'unificazione, l'Unione Europea si trovava impreparata di fronte a vecchie e nuove minacce: le guerre in Jugoslavia e Kosovo, le ripetute crisi in Medio Oriente, fino agli attentati terroristici a Madrid e Londra. Di fronte a sfide così vicine e urgenti, quali sono le potenzialità dell'Unione come security provider? Come superare i limiti di un apparato istituzionale macchinoso e ancora dominato da interessi nazionali contrastanti? E se anche l'Europa diventasse più forte e assertiva, come cambierebbero i suoi rapporti con il resto del mondo? Il volume risponde a queste domande attraverso la descrizione delle politiche finora messe in atto dall'Unione e l'analisi critica e puntuale dei successi e fallimenti dell'Unione Europea nel settore della sicurezza.